Nell’anno scolastico 2018/2019 si sono registrati 70 crolli negli istituiti scolastici italiani: uno ogni tre giorni. E più della metà delle scuole non possiede certificazioni di sicurezza
Un crollo ogni tre giorni di scuola. È solo uno dei dati allarmanti diramati dall’Osservatorio Civico sulla sicurezza a scuola, nel report che monitora la sicurezza degli edifici scolastici italiani.
Nel rapporto emerge come solo una scuola su quattro sia in possesso del certificato di agibilità statica, una su tre di quello di prevenzione incendi e dell’agibilità igienico-sanitaria, e poco più della metà degli istituti sul territorio nazionale siano in possesso di certificazioni sul collaudo statico. Un divario che si fa più pronunciato nel Sud, dove nemmeno il 20% delle scuole è in regola con le norme sull’edilizia e sicurezza scolastica.
«Si tratta del peggior dato degli ultimi anni – commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva -. Appare prioritario, alla luce di questo dato, che gli enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli».
Secondo l’associazione, un particolare occhio di riguardo andrebbe riservato alle zone terremotate, in special modo quelle de L’Aquila, dove la ricostruzione degli istituti scolastici è ferma dal 2009. Cittadinanzattiva, inoltre, evidenzia come proprio le zone più a rischio del territorio italiano potrebbero essere un’occasione per ripensare la progettazione e l’edilizia scolastica, rendendola più sicura, sostenibile e tecnologicamente avanzata.
Dal rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza a scuola, inoltre, emerge come siano state eseguite soltanto 1700 operazioni di verifica a fronte di oltre 4000 richieste degli enti locali per lo svolgimento di interventi volti a valutare lo stato di vulnerabilità sismica degli istituti scolastici.
Le richieste per la messa in sicurezza delle scuole
«Poiché le procedure burocratiche per l’utilizzo effettivo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono eccessivamente farraginose (occorrono anche tre anni dalla progettazione alla effettiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza o costruzione di un nuovo edificio scolastico) – continua Adriana Bizzarri – chiediamo al nuovo governo e al neo ministro Fioramonti di intervenire per la semplificazione delle procedure».
«In alternativa – continua la coordinatrice nazionale – chiediamo di istituire o ripristinare con urgenza una struttura tecnica ed informativa per l’edilizia scolastica che sia di supporto agli enti locali con carenza di risorse tecniche o umane, o di piccole dimensioni, per agevolarli nel reperimento di dati aggiornati sullo stato delle scuole, nell’accesso ai fondi e nella progettazione degli interventi».
La onlus Cittadinanzattiva, infine, richiede al nuovo governo M5s-Pd «di dar seguito alla proposta di legge sulla sicurezza scolastica, depositata negli scorsi mesi da Cittadinanzattiva e Save The Children, per completare e riordinare la normativa esistente».